Biocompatibilita’ dei materiali dentali |
Studio Calzavara - Corso Buenos Aires 9 - 20124 Milano |
Buona risposta dei tessuti -biocompatibilità del materiale protesico |
Cattiva risposta dei tessuti galvanismo – bimetallismo |
Dott.Ezio Calzavara M.D.,D.D.S. MEDICO CHIRURGO SPECIALISTA IN ODONTOSTOMATOLOGIA |
Biocompatibilità': la risposta desiderabile dei tessuti viventi nei confronti di un materiale non vivente." E'
il termine usato per descrivere la situazione creata da un biomateriale
posto in ambiente fisiologico, sia per quanto riguarda l'azione
esplicata dal materiale nei confronti dell'ambiente, che per quanto
l'azione dell'ambiente nei confronti del materiale. Differente il concetto di "biocompatibilità" da quello di `'sicurezza biologica" definita come:
Per
tossicità si intende la capacità di un
materiale/dispositivo di indurre un danno o di causare una reazione
avversa. Il concetto di biocompatibilità è, quindi, più complesso rispetto al concetto di sicurezza biologica. La
biocompatibilità, infatti, comporta la presenza di un
particolare tipo di reazione e la valutazione viene fatta non solo in
funzione dell'assenza di reazione o di danno, ma anche in funzione del
raggiungimento di caratteristiche specificatamente volute (ad esempio
crescita del tessuto all'interno di porosità opportunamente
predisposte). Si
può dire, pertanto, che la valutazione della
biocompatibilità di un materiale o di un dispositivo è un
passo successivo rispetto alla valutazione della sicurezza biologica
volta principalmente ad escludere l'assenza di danno.
"Nessuno
dei materiali conosciuti ed impiegati per gli impianti chirurgici ha
mai dimostrato di essere completamente immune da reazioni negative nel
corpo umano. Tuttavia, l'esperienza clinica a lungo termine, nell'uso
dei materiali indicati nella presente norma, ha dimostrato la
possibilità di ottenere un accettabile livello di risposta
biologica quando il materiale è adoperato per le applicazioni
appropriate." |
I
materiali utilizzati negli studi odontoiatrici ed i materiali
costituenti le protesi dentarie debbono rispondere ai requisiti dettati
dalle normative vigenti. NORME TECNICHE.
Disposizioni per gli usi comuni e ripetitivi di prodotti o servizi,
relativamente a problemi effettivi e potenziali, miranti ad ottenere
l'ordine migliore in un determinato contesto. Sono di applicazione
consigliata ma non obbligatoria. Esse devono essere: accessibili al
pubblico; messe a punto con la cooperazione e il consenso di tutte le
parti interessate (produttori, utenti, Autorità); fondate sui
risultati di scienza, tecnologia, esperienza; rappresentative dello
"stato dell'arte", definito come stadio di sviluppo raggiunto in un
determinato momento; tendenti al vantaggio della comunità e al
progresso civile; approvate da un organismo riconosciuto sul piano
nazionale o internazionale. Divengono obbligatorie solo se espressamente richiamati in Atti legali e/o amministrativi. NORMATIVA TECNICA EUROPEA.
L'insieme delle norme tecniche emesse dall'apposito organo (CEN) della
Comunità europea. Più di 2000 gruppi di lavoro stanno
lavorando per armonizzare le norme dei singoli Stati e definire norme
comuni per ogni categoria di prodotti o servizi. Per ognuno di questi,
quando è operativo un gruppo di lavoro CEN, non è ammessa
l'attività normativa dei singoli Stati (stand still). NORMATIVA TECNICA INTERNAZIONALE.
Sono le norme tecniche volontarie elaborate ed emesse dall'lSO -
Istituto per la normativa Internazionale. Esso è costituito da
rappresentanti degli enti membri di oltre 180 Paesi. NORMATIVA TECNICA ITALIANA.
Normativa elaborata ed emessa dall'ente normatore italiano UNI .Esso ha
emanato numerose norme in quasi ogni settore e partecipa in CEN
all'attività di normazione europea. |
Norme tecniche per l’odontoiatria |