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La malattia parodontale (piorrea)


La parodontopatia (infiammazione dei tessuti gengivali,sanguinamento) e la recessione del supporto osseo delle arcate dentarie, costituisce il primo passo che porta alla Malattia Parodontale, nota come “Piorrea”. La manifestazione di questi segni impone una valutazione clinica approfondita ed integrata con esami strumentali che consentano di indagare anche gli aspetti funzionali del sistema masticatorio.
Lo studio del sistema evidenzierà i molteplici fattori causali che, negli anni, hanno determinato fenomeni di usura che raramente possono essere attribuiti ad una unica causa come la carenza di manutenzione o la predisposizione costituzionale.

La presenza di tasche parodontali costituisce fattore di selezione per specie batteriche anaerobie  responsabili di ulteriori danni che determineranno un progressivo aggravamento della malattia parodontale fino a diventarne il fattore patogenetico principale.

Da qui l’efficacia del Laser per decontaminare le tasche parodontali e dell’Ozono, per modificarne l’ecosistema a danno dei batteri anaerobi con un ulteriore effetto di stimolazione sulla rigenerazione dell’epitelio sulculare.
Terapie farmacologiche antibiotiche o antifungine impiegate per via sistemica, e collutori locali, difficilmente riescono a mantenere un livello di efficacia terapeutica nel tempo, alterando l’ecosistema della flora batterica, pertanto il loro impiego deve essere limitato esclusivamente al trattamento di una stomatite acuta.
Il laser impiegato nel nostro studio è al Neodimio Yag pulsato, che consente un dosaggio maggiore rispetto le altre sorgenti Laser senza danni per i tessuti.
Il Laser nel trattamento della malattia parodontale consente di conseguire risultati sovrapponibili a quelli ottenuti con più invasivi interventi chirurgici parodontali a cielo aperto.

Trattamento della malattia parodontale 


Il protocollo impostato nel nostro studio è così articolato:
 
1. Seduta di igiene preliminare con ultrasuoni per rimuovere le concrezioni calcaree più grossolane e superficiali.
2. Compilazione della cartella parodontale per misurare le tasche parodontali presenti per poterle monitorizzare nel tempo.
3. Interventi successivi di levigatura delle emergenze radicolari, eventualmente in anestesia locale, per rimuovere la placca batterica dalle superfici radicolari ed il tessuto necrotico dalle pareti interne delle tasche non accessibili.
4. Trattamento delle tasche particolarmente  profonde e refrattarie alle terapie iniziali con laser ed irrigazioni delle stesse con Olio Essenziale Ozonizzato.
5. Verifica della cartella parodontale per misurare le tasche parodontali dopo il trattamento ed ulteriori rilievi fotografici per identificare le zone residue di rischio parodontale.
6. Lezione di igiene orale e di motivazione per consentire al paziente di migliorare la gestione della manutenzione domiciliare; scelta ed istruzione all’uso dei mezzi più idonei al mantenimento della salute parodontale.
Programma di mantenimento periodico da parte dello studio in funzione della gravità dello stato parodontale e della capacità del paziente di intervenire con la manutenzione domiciliare.
 
Se gli interventi conservativi programmati non dovessero rivelarsi risolutivi, si approfondirà l’analisi del sistema masticatorio per inquadrare altri fattori causali la malattia parodontale.
Le ultime ricerche sulla eziopatogenesi della malattia parodontale, pur riconoscendone l’importanza, hanno ridimensionato il ruolo della placca batterica come fattore patogenetico esclusivo.

Vedi anche:
il laser in odontoiatria - il trattamento della malattia parodontale con il laser
 

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STUDIO COMPARATIVO DELL'EFFICACIA DI OLIO OZONIZZATO NELLE GENGIVOSTOMATITI RISPETTO AI TRATTAMENTI TRADIZIONALI 

presentato al congresso di parodontologia presso il Collegio dei Docenti a Roma il 5/8 aprile 2006.

A.Cagnazzi, M.Casini, E.Calzavara, R.Monguzzi, M.Baldoni


Uno studio su 160 bambini affetti da gengivostomatite aftosa di età compresa tra 0 e 15 anni è stato condotto usando olio ozonizzato micronizzato nel cavo orale. La sintomatologia comprendeva febbre, anoressia, ipersalivazione, dolore gengivale, astenia e irrequietezza durante la fase evolutiva della malattia. Un gruppo di 60 bambini è stato trattato giornalmente con olio ozonizzato mentre i restanti sono stati suddivisi in tre gruppi controllo trattati con diverse sostanze disinfettanti del cavo orale. Nel gruppo trattato con olio ozonizzato si è ottenuta la guarigione e la scomparsa delle lesioni nel 75% dei casi tra il 3° e il 7° giorno 
di trattamento dimostrando una significativa efficacia rispetto agli altri gruppi controllo. La caratteristica germicida dell'olio ozonizzato e l'ottima tollerabilità indica questo agente quale il più indicato nei casi di gengivostomatite sia in bambini che in adulti.