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Occlusione e postura


Tutte le patologie riconoscono come fattore causale una disarmonia del sistema, ma raramente i sistemi e gli apparati vengono studiati in modo così approfondito da sviscerare le dinamiche funzionali in modo appropriato; per lo più tutto si ferma ad una analisi superficiale di evidenze cliniche marginali.

I primi passi verso un’analisi integrata ed una valutazione del sistema cranio cervico mandibolare sono stati fatti attraverso lo studio della postura.
Dalle prime osservazioni empiriche che hanno messo in relazione l’occlusione con disturbi di carattere posturale si è passati alla dimostrazione strumentale di un rapporto tra i due apparati, così oggi, ad esempio, l’efficacia dell’impiego dei bite per migliorare le prestazioni muscolari negli atleti è ormai dato acquisito.
 
Gli stessi principi che migliorano di una manciata di millesimi di secondo le prestazioni di una sciatrice, possono dare sollievo ad una fastidiosa tensione di un distretto muscolare contratto e dolente in un soggetto più avanti con gli anni, dove i meccanismi di compenso hanno esaurito la capacità di adattamento del sistema.
 
Lo studio delle problematiche posturali è stato il primo intervento che ha differenziato l’attività clinica del nostro studio dall’approccio odontoiatrico tradizionale.
Anche se, negli anni, c’è stata una continua crescita che ha implementato le tecniche di studio e l’approccio clinico sia molto articolato, l’attenzione per la componente posturale del sistema masticatorio ha sempre un ruolo dominante.
L’impiego della pedana posturo stabilometrica, consente di rilevare la ripartizione dei carichi e la proiezione al suolo del baricentro valutando in un tempo prestabilito i modi ed i tempi di spostamento.
L’esame studia le variazioni indotte dall’interazione del soggetto con le diverse componenti neurosensoriali che condizionano la postura.
In particolare studia l’effetto della interazione tra il sistema posturale e le afferenze neuro sensoriali visive, vestibolari e propriocettive.
La componente propriocettiva coinvolge tutti i recettori neuro sensoriali cutanei e muscolari che, con le continue informazioni apportate al sistema, orientano la struttura nello spazio.
 
Esame stabilometrico
 
L’esame stabilometrico  consente l’analisi dei:
· Disturbi dell’equilibrio: vestibolopatie, sindrome di Menière.
· Patologie Neurologiche.
·Asimmetrie funzionali.
·Malattie oftalmologiche concomitanti con i disturbi dell’equilibrio.
·Registrazione delle alterazione dei valori dopo gli interventi sui sistemi di controllo posturale e sul sistema occlusale.
Valutazione di danni e diagnosi differenziale relativa a traumi distorsivi del rachide cervicale.
 
Per gli stessi principi la pedana si presta ad interventi di riabilitazione in relazione alle patologie precedentemente descritte:
 
· Esercizi tipo feed back per il ricondizionamento dell’equilibrio e per il miglioramento dei riflessi tonico posturali.
Esercizi di rieducazione posturale dopo interventi chirurgici, dopo l’applicazione di correzioni con prismi oculari o dopo aver modificato la situazione occlusale.
 
 
Esame posturometrico
 
L’esame posturometrico analizza in particolare:
· disordini statici con anomalie dell’inclinazione nello spazio del tronco.
· Sovraccarichi e tensioni del sistema posturale
· Alterata distribuzione del carico sui piedi per anomalie strutturali degli stessi.
· Controllo degli effetti dopo applicazione di tutori plantari.
· Asimmetrie statiche funzionali.
Verifica delle alterazioni del sistema posturale in relazione al modificarsi della situazione occlusale.
 
Come  per la componente stabilometrico, anche nel caso di quella posturale la pedana può essere impiegata nella riabilitazione:
 
· Esercizi di feed back per il corretto allineamento tonico posturale.
· Esercizi per assimilare il controllo propriocettivo della corretta distribuzione dei carichi sulla pianta dei piedi.
· Esercizi per il ricondizionamento ed il trattamento delle tensioni mio fasciali.
· Esercizi di riabilitazione dopo interventi chirurgici, dopo applicazione di tutori, plantari o dopo riequilibrio occlusale.