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Malocclusione e cefalea


 
Sempre più frequentemente giungono alla nostra osservazione pazienti che chiedono se il loro mal di testa può essere dovuto ai denti.
Effettivamente la quasi totalità dei pazienti che accusano cefalee presenta problematiche posturali più o meno latenti che comunque, per lo meno parzialmente, possono essere riconducibili anche all’occlusione.
Dalle problematiche posturali a quelle muscolotensive, il passo per arrivare alle cefalee è breve.
Naturalmente una cosa è parlare di cefalea muscolotensiva, un'altra di emicrania.
Esistono tuttavia fattori facilitanti che possono scatenare la crisi, senza esserne il fattore causale di base, e viceversa; in questo quadro si inseriscono le malocclusioni.
I tests kinesiologici come quello del posizionamento di rulli di cotone tra le arcate dentarie è storico, ma non è risolutivo. Costituisce comunque un primo passo per interpretare le dinamiche complesse  del nostro organismo.
La pedana stabilometrica, che è uno degli strumenti impiegati nel nostro studio per indagare le diverse componenti il sistema posturale, è un efficace strumento per valutare l’orientamento del corpo nello spazio ed il suo equilibrio nelle diverse condizioni.
Vero è che talvolta la malocclusione assume un ruolo importante nell'indurre tensioni sulla muscolatura e, dove indicato, un riallineamento delle catene muscolari mediante il “bite” può rappresentare una soluzione efficace.
Importante è comprendere che l'organismo è un sistema cibernetico complesso nel quale molteplici effettori contribuiscono a mantenerlo in equilibrio, ma sempre integrandosi reciprocamente; da qui la possibilità di interagire su dinamiche complesse anche mediante l'interposizione di un bite tra le arcate dentarie, piuttosto che mediante magneti, solette, prismi, stimolazioni o inibizioni dei “trigger point”, sia mediante massaggi che agopuntura.
In realtà non esiste una soluzione per le emicranie in genere, a parte prodotti farmaceutici sintomatici di indubbia efficacia, ma limitati nel principio diagnostico.
Ogni caso va analizzato nella propria storia; le radici dei problemi talvolta sono molto lontane, ma per essere inquadrate vanno sviscerate in tutte le loro componenti.
Con questo non si prospettano miracoli, ma la possibilità di riequilibrare al meglio il sistema ripristinando le capacità di compenso intrinseche dell'organismo e riducendo i fattori che più di altri impediscono un corretto allineamento delle catene posturali.
La concomitante presenza di una cefalea e di una malocclusione, pur non fornendo precise indicazioni terapeutiche, deve indurre ad una analisi della funzionalità del sistema cranio mandibolare in modo da valutarne l’efficienza e, soprattutto, la funzionalità in termini muscolari per interpretare una eventuale correlazione tra la cefalea e la sua componente scatenante muscolotensiva.
La formulazione di un’ ipotesi terapeutica mediante l’impiego di un bite interposto tra le arcate fornirà poi ulteriori speculazioni cliniche.